Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Le Cateau

26 Agosto 1914

Gli avversari

Horace Smith Dorrien Lockwood (Haresfoot, Hertfordshire, 1858 - Chippenham 1930)

Prese parte alla guerra contro gli Zulu (1879), a quella d'Egitto e del Sudan (1882-85), a varie campagne nell'India, ancora nel Sudan con H. H. Kitchener (1898), e infine alla guerra contro i Boeri (1899-1902). Nel 1914 ebbe il comando del 2° Corpo d'armata, che fu il primo a sbarcare in Francia e si batté volontariamente durante la marcia di avvolgimento dei Tedeschi da Liegi a Parigi. Fu poi (1915) comandante della 2a Armata e (1915-16) delle forze dell'Africa inglese dell'est; infine (1918-23) governatore di Gibilterra.


Alexander von Kluck ( Münster, 20 maggio 1846 - Berlino, 19 ottobre 1934)

Sottotenente nel 1866, percorse l'intera carriera nella fanteria. Generale di brigata nel 1899, di corpo d'armata nel 1906. Verso la fine del 1913 fu nominato ispettore d'armata. Nel 1914 ebbe il comando dell'armata d'estrema destra (1ª) dello schieramento strategico nello scacchiere occidentale. Invase il Belgio e il nord della Francia battendo a Le Cateau e a Le Chateau gl'Inglesi e le forze del Manoury alla Somme. Fisso nell'idea di agire offensivamente a fondo e di aggirare l'avversario, non esitò ad allontanarsi dalle direttive del Comando supremo lasciando un debole corpo d'armata nella direzione di Parigi, anziché far fronte da questa parte con l'intera armata. Invano cercò di rimediare alla debolezza della situazione con un'energica offensiva: la sua decisione, se pure per certi aspetti ammirevole, aggravò la situazione, anche per mancati accordi con l'armata laterale (2ª) comandata dal Bülow. Nel marzo 1915 fu gravemente ferito. Nell'ottobre 1916 fu collocato in disponibilità. Pubblicò Der Marsch auf Paris (Berlino 1920).

La genesi

Dopo la battaglia di Mons, il generale French fu dapprima tentato di ripiegare con il BEF entro la fortezza di Maubeuge; vi rinunciò rammentando il fatale errore di Bazaine che, nel 1870, si era chiuso in Metz; e anche perché le fortezze in genere, dopo la caduta di Liegi, avevano perso molta della considerazione in cui erano state tenute dagli esperti di cose militari. Pertanto la ritirata degli Inglesi proseguì nella direzione generale di sud-ovest, premuti costantemente da vicino dalle divisioni di von Kluck, tanto che solo mediante un impiego abile e audace della cavalleria e dell'artiglieria a cavallo essi avevano potuto allontanarsi da Mons dopo la battaglia. Per portarsi nella zona di Bavay verso Le Cateau, il Corpo di spedizione britannico si trovò davanti alla grande foresta di Mormal, il cui interno era privo di strade, e dovette dividersi: il II Corpo di Smith-Dorrien e la Divisione di cavalleria di Allenby presero la strada a ovest della foresta, mentre il I Corpo di Haig prese per quella ad est. La sera del 1° agosto le truppe del I Corpo raggiunsero Landrecies, dove ebbero uno scontro assai confuso con avanguardie del IV Corpo tedesco, che vennero respinte; questo episodio, comunque, mise in evidenza l'estrema vicinanza dell'armata di von Kluck e aumentò il nervosismo del generale French e del suo Stato maggiore (trasferitosi da Le Cateau a St. Quentin). Ancora più allarmante fu quanto accadde al II Corpo presso Le Cateau, ove venne quasi raggiunto dal II e IV Corpo tedeschi a ovest della città; le truppe inglesi raggiunsero solo nella notte, parzialmente, le posizioni loro assegnate e si trovarono talmente vicine all'avversario che il proseguire la ritirata l'indomani avrebbe significato esporle alla distruzione. D'altra parte, alle ore 21,00, il gen. Smith-Dorrien aveva ricevuto l'ordine esplicito di non impegnare battaglia il giorno successivo, ma di continuare il movimento di ritirata. Smith-Dorrien si consultò con il generale Allenby, comandante la Divisione di cavalleria, e col comandante della Quarta Divisione di fanteria, inviata dall'Inghilterra e giunta appena quel pomeriggio: né l'uno né l'altro erano alle sue dirette dipendenza, nella critica situazione, essi acconsentirono a sostenerlo nella battaglia che egli intendeva dare l'indomani per disimpegnarsi, sebbene non fossero premute da vicino quanto lo era il II Corpo. Fu così che la decisione di fermarsi e di combattere contro forze superiori venne presa, con notevole coraggio, sotto la responsabilità personale del gen. Smith-Dorrien: essa salvò il II Corpo britannico dalla distruzione quasi certa.

La battaglia

Alle prime ore del mattino del 26 agosto, l'attacco della Prima Armata tedesca contro la Quarta Divisione del generale Snow, aprì le ostilità. Dopo un primo arretramento, i britannici riuscirono a contenere gli assalti, seppure la Quinta Divisione, che si difese con minor fortuna, subì un rovescio. Eppure, neanche in quel punto i Tedeschi riuscirono a far breccia, anche perché furono arrestati dall'intervento della cavalleria di Allenby. La Terza Divisione, al centro dello schieramento britannico, venne scarsamente impegnata, ma questo non era dovuto ad una oculata scelta tattica di attacco sui fianchi, bensì dal fatto che von Kluck, come a Mons, non poteva impiegare nello scontro che alcuni "frammenti" della sua armata, ossia 3 divisioni in tutto (anche se con molta artiglieria): quindi, doveva attaccare con forze non superiori a quelle dell'avversario. La situazione inglese, comunque, si aggravò rapidamente per la manovra a doppio avvolgimento da parte di un corpo tedesco che, da Landrecies, minacciava la destra britannica, e di un altro corpo germanico che muoveva contro la Quarta Divisione sulla sinistra. Spaesati, e forse anche fin troppo zelante nel preservare le proprie forze più che le proprie posizioni, Smith-Dorrien ordinò la ritirata generale, che fu effettuata con successo lasciando sul terreno o nelle mani del nemico 8.000 uomini e 34 pezzi. Ma l'effetto di questa, forse troppo affrettata fuga, fu che, alcuni interi reparti, non furono informati di quell'ordine (o lo furono troppo tardi) venendo quasi interamente distrutti. La ritirata inglese, risultò in definitiva un successo se si guarda all'integrità delle forze britanniche, le quli comunque, erano state supportate nel loro ripiegamento dal valoroso appoggio offerto dal Gruppo d'Armata francese del generale d'Amade ( 3 divisioni di truppe territoriali), che tenne testa al II Corpo d'Armata di von Bülow. I Tedeschi, tuttavia, dopo una durissima lotta ebbero la meglio del gruppo di D'Amade e stavano per irrompere contro l'ala sinistra inglese, quando vennero nuovamente trattenuti dal Corpo di cavalleria del generale Sordet. Le truppe di Smith-Dorrien proseguirono il ripiegamento nella notte, nonostante la spossatezza, riuscendo così a sottrarsi alla minaccia diretta dei loro inseguitori.

Le conseguenze

La battaglia di Le Cateau fu un episodio privo di particolare importanza strategica; non pose fine alla ritirata inglese ma permise di continuarla in condizioni meno precarie. Fu una tipica azione di sganciamento, neppure paragonabile a quella effettuata dalla Quinta Armata francese a Guise: infatti non era stata voluta né dal generale French, né tantomeno dal Comando Supremo francese. La direzione tattica dispiegata da Smith-Dorrien era stata però eccellente; i soldati inglesi e francesi vi diedero prova di ottime capacità combattive, cosa che mal si accordava con la presunzione di von Kluck - e, quindi, di Moltke - di essere lanciato all'inseguimento di un avversario ormai sull'orlo della disfatta totale.